IL CANTAUTORE CON LA CHITARRA
Il cantautore gridava la sua rabbia e sognava un mondo di
pace e comprensione. La sua chitarra
ricoperta di oro e diamanti emetteva note lunghe e dolci mentre la sua voce
graffiava l’aria con la sua convinzione.
Viveva in California, in una grande tenuta di sua proprietà
con parchi e piscine ma aveva possedimenti in mezzo mondo e da quei paradisi di
quiete e natura poteva apprezzare i veri valori della vita e insegnare ai
ragazzi la via dell’amore. CI raccontava del mondo avaro e crudele, di una
società consumistica e senza senso. “Si invecchia tutti passivamente, senza
dare alla vita e ai valori il giusto peso”: questo erano le parole che
accompagnavano le sue note anche se a volte faticava la sua voce, ostacolata
dagli zigomi e dalle labbra semi immobilizzati dagli interventi chirurgici.
Amava gli animali e aveva un grande allevamento di cani
addestrati che seguivano alla perfezione ogni suo comando e vincevano medaglie
e trofei in competizioni ed esibizioni. Le sue amate bestie erano
orgogliosissime di tutte quelle vittorie.
Il cantautore con le sue dita arpeggiava l’amore, con le
parole animava il sentimento vero per
una ragazza: un amore non basato solo sull’apparenza; un amore eterno fatto di
piccoli gesti quotidiani. La sua quarta moglie, una modella argentina più
giovane di lui di una quarantina d’anni, amava molto quella canzone: il
cantautore le aveva regalato i diritti della pubblicazione per il suo
compleanno, che fruttavano oltre 40.000 euro l’anno, insieme a una Mercedes
nuova. E come gli mancava, lei, in quelle noiose sere al Casinò in cui finiva
sempre per perdere montagne di soldi e donarne altrettanti alla fan di turno o
alla professionista che divideva il letto con lui in qualche grande albergo.
Odiava gli inquinatori e gli sfruttatori dell’ambiente, in
prima persona aveva parlato con il primo Ministro per opporsi alla costruzione
di un Aeroporto che avrebbe necessitato il disboscamento di un’area grande
almeno come il suo campo da golf. Si era recato presso la sede del Governo a
sue spese, utilizzando uno dei suoi aerei personali.
Sollecitava la necessità di aiutare i Paesi del terzo mondo
e lui in prima persona donava grandi quantità di denaro grazie ai suoi concerti
benefici che gli fruttavano un ritorno di immagine, diritti e introiti commerciali
altrettanto consistente. Non gli bastava: grazie a un giro di denaro che gli
consentiva milioni di euro di evasione fiscale, in realtà si permetteva di fare
altra beneficenza che probabilmente neppure possiamo sapere.
“Solidarietà” “Aiuto reciproco” nel ritornello di uno dei
suoi successi, la stessa canzone che cantavano un gruppo di ex operai che
avevano perso il lavoro e avevano occupato in comunità un vecchio casolare
abbandonato da tanti anni e semi diroccato all’interno di un terreno di proprietà
del cantautore: non potevano più permettersi un affitto. Il cantautore li fece
sgomberare con l’aiuto della Polizia: era d’accordo sulla protesta ma non per
questo riteneva giusto occupare
abusivamente proprietà altrui. Era una questione di principio, non perché lo
riguardasse direttamente.
Lui gridava contro le multinazionali che detenevano una
quota consistente delle azioni della sua Casa Discografica e dedicava molto
tempo a divulgare informazioni sul cibo sano e su un’alimentazione che
consentisse una vita più salutare ed equilibrata.
L’alcolismo, la cocaina e le droghe che assumeva
quotidianamente lo spensero all’età di 63 anni ma il suo senso di giustizia e
la sua musica rimangono con noi. Sempre.
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