LEZIONI DALL'INFANZIA
Arrivava il momento, a casa di un amico come nel cortile dei palazzoni della mia prima infanzia, in cui eri obbligato a interrompere i tuoi giochi per obbedire al richiamo della mamma: era l'ora di tornare. Era tardi.
Tra i ricordi più lontani della mia infanzia c'è di sicuro questo momento e una frase precisa che magari non pronunciavo ma che si formava nella mia mente: "Uffa, ho appena cominciato a divertirmi".
Perché i giochi più belli, da bambini, si costruivano man mano, con i minuti, sperimentando e inventando per combattere il più grande nemico: la noia.
Non potevi opporre alcun capriccio al fatto che fosse ora di cena o comunque di rientrare: si doveva accettare e basta e la consolazione era immaginare di tornare nello stesso posto, l'indomani e riprendere da dove si era stati interrotti con le stesse persone, con la stessa perfezione che si era appena creata.
"Domani ci torniamo, vero?"
In questi giorni ho associato quelle sensazioni infantili al mio particolare stato d'animo in momenti particolarmente intensi. Ogni anno della mia vita scopro aspetti nuovi e incontro persone straordinarie, bellissime. Esperienze meravigliose, amici vecchi e nuovi, emozioni nuove.
Una persona mi fa stare bene, una sera. Mi fa sentire speciale o importante:
"Domani ci torniamo vero?"
Un pomeriggio in allegria, uno spettacolo a teatro, musica, due chiacchiere sull'erba, una bottiglia di vino davanti a un libro o da condividere con gli amici.
Ho vissuto mille volte o troppo poco. Non lo so
e nemmeno so in che epoca ho vissuto.
Ho fatto tante cose belle e ho ricordi incredibili oppure nessun ricordo e nessun passato.
Perché nella mia strana mente, da quando ero piccolissimo, sono convinto che:
"Ho appena cominciato a divertirmi"
Foto Gazzetta del Popolo maggio 1978 trovata su internet
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