venerdì 5 ottobre 2012

OCCUPAZIONE DEL PIANETA TERRA - PARTE TERZA

OCCUPAZIONE DEL PIANETA TERRA
RACCONTO A PUNTATE
PARTE TERZA

Continua il breve racconto a puntate inziato circa un mese fa. Subito qui sotto inserisco i link per gli occasionali lettori che volessero leggere anche il primo e il secondo episodio. Si tratta in realtà di una bozza di una storiella sugli alieni che spero abbia alcuni spunti interessanti e che sto modificando man mano per renderla più logica e fruibile.
In breve, nelle due puntate precedenti, gli alieni arrivano improvvisamente sulla terra con cinque immense astronavi sospese sopra altrettante città nel mondo. Dopo poche spiegazioni e una breve dimostrazione di forza in risposta a un attacco terrestre, diventano i nuovi padroni del Pianeta. Allìapparenza, i nuovi despoti, non sono terribilmente crudeli ma vogliono cibo in abbondanza: sono esseri che girano la Galalssia come nomadi invadendo i Pianeti e depredandoli di gran parte delle loro risorse.

 


Nel giro di pochi mesi l’economia mondiale aveva registrato un andamento poco controllabile. I prezzi nei settori alimentari erano aumentati ma allo stesso tempo anche la produzione. Gli altri generi cominciavano ad acquisire minore importanza anche se la vita continuava in maniera simile a prima.
Vivevamo in una dittatura che non necessitava di violenza o limitazioni alla libertà: la nostra paura era sufficiente a mantenere il controllo da parte degli extraterrestri senza che fossero necessarie altre dimostrazioni di forza se escludiamo risposte isolate a locali segnali di insofferenza e rimostranze. A ogni modo eravamo ingrigiti: si sorrideva poco, si scherzava anche meno e si era persa la voglia di essere vivi e di costruire, di progettare. Era come se fossimo una “generazione sfortunata” che doveva accettare quel mezzo secolo passivamente. Lasciando meno danni possibili. Senza contare l’avvertimento che, passati un paio di secoli, altri loro simili avrebbero di nuovo tentato di occupare il Pianeta.

Ogni giorno sembrava identico al giorno precedente.

Tutto questo però fino al momento in cui gli alieni scoprirono le loro nuove e grandi passioni,
tutto quello che mai ci saremmo aspettati:

Napoli

E la pizza.


Quando i primi tra loro si imbatterono in una vera pizzeria italiana a Londra, subito dopo il primo assaggio sembravano aver trovato l’Eldorado (così raccontarono i testimoni). La voce evidentemente si sparse in fretta e cercarono subito informazioni su quella prelibatezza scoprendo presto che non si trattava esattamente di un prodotto originale della City.

A tre mesi dal loro arrivo sul Pianeta, una folta comunità di quegli esseri cominciò a riempire le strade dei paesi intorno al Vesuvio. Pizza a parte erano rapiti dal paesaggio, dal Golfo e dal Vulcano e arraffavano persino dalle bancarelle dipinti dozzinali e statuette che raffigurassero Napoli e il suo mare.
A qualsiasi ora del giorno li trovavi nei tavolini delle pizzerie all’aperto, male incastrati tra tavolini troppo piccoli per i loro lunghissimi arti.
Il loro locale preferito inizialmente era “O’ guappo” a Mergellina. I gestori, dopo le prime iniziali incertezze, cominciarono a essere tutt’altro che infastiditi dalla loro presenza. Il motivo principale fu lo scambio di favori.
“O’ guappo” era in realtà un locale strettamente collegato a una delle famiglie camorristiche più importanti di Napoli che, più che rinunciare ai suoi interessi e alla clientela irrimediabilmente persa, cominciò a frequentare assiduamente il posto e a trattare gli alieni davvero come pregiatissimi ospiti. Alcuni di questi capi mafia si offrivano personalmente di scortarli nei luoghi più caratteristici del Golfo e i pochi testimoni raccontarono di averli sempre visti in rapporti estremamente cordiali tanto che questi enormi esseri gradivano quotidianamente la presenza di questi curiosi terrestri che non li temevano e che anzi parevano corrispondere volentieri a questo contatto culturale.

Tra potenti sembravano capirsi e i servigi di questi malavitosi portarono i loro frutti: quel locale e subito dopo parecchi altri in zona, per non parlare di molte altre attività ed esercizi di altro genere a Napoli, ottennero un’esenzione totale dal fisco obbligatoria, semmai avessero pagato le tasse in vita loro. Fu una delle rare intromissioni degli alieni nella gestione politica o economica a livello mondiale ma molti altri furono i favori pubblici e privati che giorno dopo giorno questi noti criminali riuscirono a conquistarsi tanto che, dopo quasi tre mesi, Gaetano e Saverio Staiano, fratelli e principali capi della cosca più potente di quell’epoca, furono i primi e unici terrestri a visitare un’astronave aliena sopra Londra.

La notizia, nata un po’ come leggenda da Internet, fu pian piano confermata da molti giornali che avevano visto i due criminali nella capitale Inglese. Si trattava tra l’altro di due latitanti ben noti alle forze dell’ordine italiane e che ora godevano ovviamente di una immunità assoluta. Ad ogni modo gli interessati non rilasciarono interviste e non si fecero vedere in giro se non assieme agli “ospiti” che rappresentavano la loro unica preoccupazione. I fratelli Staiano erano i primi “amici ufficiali” degli alieni, ammesso che entrambe le parti potessero conoscere anche solo il senso più generale dell’amicizia.



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