ROSASPINA E IL PRINCIPE GIALLO
E se quel giorno, al Castello, le fate assenti fossero state più di una?
Parlo delle sette fate, quelle che avrebbero dovuto regalare alla futura "Bella Addormentata nel Bosco" quei doni speciali procurati dai loro incantesimi.
Ecco allora che sarebbero mancati alcuni di quei doni e benefici magici per la neonata Principessa: per esempio nessuno le avrebbe regalato la bellezza.
La fata cattiva però, quella non invitata... ah beh: quella doveva esserci per forza e allora la maledizione ricade ugualmente sulla povera Rosaspina: sarà punta da un fuso.
Il giorno che mi raccontarono la fiaba della Bella Addormentata conobbi per la prima volta questa parola, fuso, che io credevo potesse essere associata solo ai formaggini da sciogliere nel brodo. Come diavolo poteva esserci un fuso proprio in cima alla Torre se il Re li aveva banditi tutti? Beh, certo era strano ma anche da bambino capivo che nelle Fiabe c'era un disegno preciso, che poi avrei chiamato destino, al quale è impossibile opporsi. Il male deve accadere perché alla fine trionfi il bene: è Filosofia pura per tutte le età.
Ma ero partito da un'altra premessa e non voglio sviare troppo dall'argomento principale ovvero che
Rosaspina, crescendo, divenne brutta.
Non dico mostruosa o repellente come nelle peggiori stregonerie delle fiabe ma semplicemente brutta, non desiderabile secondo i canoni dell'epoca, con le forme irregolari di un fisico viziato dalla cattiva alimentazione a Palazzo e lo sguardo basso e timido dei suoi occhi piccoli. Il collo lungo, i capelli secchi e le orecchie a sventola.
Bruttarella. diciamo.
E allora quell'incantesimo centenario, l'immobilità perfetta di tutta la corte, lascia di stucco il Principe Azzurro che si presenta un secolo dopo nel bosco guidato dalla buona fata ma certamente non può colpirlo l'aspetto della fanciulla ferma come una statua: non è bella e non desidera baciarla. L'incantesimo, dunque, non si spezzerà. Magari, se sapesse che basta un bacio per renderle la vita, lo darebbe pure, lo darebbe anche solo per pietà ma non conoscendo la storia, l'istinto non gli suggerisce azioni particolari.
Ma poi no, dai! In fondo questa è una fiaba, cara Rosaspina e il destino deve compiersi anche nel caso che tu fossi davvero brutta.
E allora accade che questo principe sia semplicemente arrivato il giorno sbagliato, troppo presto e che invece, dopo cento anni esatti, arrivi un altro Principe. Questa volta è uno di quelli che è in viaggio da una vita non per cercare una vacanza o uno svago dal Padre nervoso e potente ma proprio perché ha scelto di vivere così. E' un Principe in eterna ricerca di verità, di umanità lontana da un trono pieno solo di nemici, menzogne e ricatti.
Forse è anche in cerca di un vero amore.
Quando vede quel Regno bellissimo e fermo nel suo incanto in mezzo al Bosco, il giovane prova dolore misto a stupore e non capisce cosa sia successo. Scende da cavallo con il suo bel mantello giallo ed entra nel castello.
In cima alla Torre trova la ragazza, anche lei immobile, con un fuso in mano e riversa sul freddo pavimento con gli occhi spalancati.
E' vestita bene ma senza gli eccessi delle Principesse che ha sempre conosciuto: è vestita di regale ed elegante semplicità.
Ma anche il suo sguardo è molto diverso: sembra incuriosita nel guardare quell'oggetto appuntito con cui si è punta. C'è sangue sulla sua mano.
E' giovane è strana, forse non è una gran bellezza ma neanche lui lo è o almeno non pensa di esserlo e comunque non è ciò che i suoi occhi vogliono vedere: ha occhi vivaci, ha un naso buffo e un' espressione simpatica e timida allo stesso tempo.
Lui ha visto tante ragazze nelle corti in vita sua e hanno espressioni così altezzose, sicure, con quel bisogno evidente di primeggiare e mettersi in mostra. C'è più vita nello sguardo di questa fanciulla immobile che in mille ragazze vive.
"E' carina", pensa
e...
...e cosa pensavate? Che avrei lasciato Rosaspina addormentata e sola in eterno solo perché è brutta?
Il principe arriva: se pensi che sia il primo che passa ti sbagli di grosso
se poi lo volevi per forza azzurro non hai capito niente.