BATTAGLIA NAVALE
Giocavo a battaglia navale ma in un modo nuovo.
"Le navi si muovono, nel mare - così pensai - se voglio che tutto sia più realistico posso spostarle per evitare che siano colpite"
Il mio avversario chiamava le combinazioni di lettere e numeri ma le mie corazzate viravano per tempo sentendo l'attacco imminente grazie a una semplice matita dotata di gomma (questo dimostrava che le navi a matita sono più agili di quelle disegnate a biro)
I miei colpi invece giungevano precisi sul bersaglio quasi sempre: ci vuole un'ottima vista per essere bravi soldati in mare e io riuscivo spesso a vedere le posizioni avversarie dal momento che l'altro giocatore non copriva a sufficienza il suo foglietto (pessima strategia di difesa per un generale).
Con questa tattica mi credevo imbattibile finché un pomeriggio il mio vicino di casa Alex mi sconfisse pesantemente per tre partite a zero.
Solo dopo molto tempo mi raccontò di aver usato in quella occasione una tattica ancora più ingegnosa: Alex le navi non le disegnava nemmeno, fingeva di farlo. "Militarmente parlando - mi disse - mi sembrava giusto proteggere la mia flotta in un porto più sicuro piuttosto che esporla a una prevedibile decimazione in campo aperto"

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