venerdì 13 marzo 2009

GLI ALBERI E LE ROCCE CHE FURONO LA MIA CASA

TARZAN


 


Tra poco sarà l'alba


e vorrei non essere un uomo. Vorrei essere solo aria pensante e mescolarmi al fresco degli alberi di questo parco in collina, nel calore del mio corpo e della coperta che ho avvolta intorno a me.


La Luna è quasi piena e le sto raccontando quello che scrivo qui. Le racconto me stesso.


Vorrei poter vedere ancora il mondo dall'alto come quando la foresta era la mia casa e le bestie la mia famiglia. Come quando dormivo tra gli animali e gli alberi


ma la vita vuole rubarci il tempo e la libertà. La mia speranza è proprio combattere per riprendermi ciò che ho perso: il cielo stellato, i canti degli animali, i suoni della natura


ed il pensiero che lavora nel silenzio


il dolore che cala perché c'è meno dolore nella carezza della notte, c'è consolazione


ed il pensiero per quanto profondo trova le parti migliori, quassù in alto


trova le soluzioni ed il conforto e non cerca il dolore assoluto. Dentro me non sono quel che vedete, dentro me sono ancora il signore della Jungla.


Ma ecco il Sole, si ricomincia.


 


 

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