venerdì 27 marzo 2009

ALLA RICERCA DELLA PIETRA VERDE...

UN SOGNO


 


Cercavano un grosso smeraldo, non grezzo anzi tagliato come si taglia un diamante.


Tanti, tutti contro uno


io.


Una foresta tropicale, come un set cinematografico ma non sono riusciti a prendere me e nemmeno lo smeraldo e si sta facendo tardi, sta diventando buio. Deve esserci una logica, quell'oggetto deve trovarsi in un posto particolare


ma non si trova e quel gruppo si arrende e sale su una jeep


termino anch'io la giornata ed esco dalla jungla......fuori di lì...ed appena fuori è città...una città italiana forse del centro Italia


magari una delle tante rimaste nella memoria dei miei viaggi nella vita reale.


Io li ho anticipati, sono lungo una strada e mi sto sistemando quando loro mi sfrecciano davanti e forse mi riconoscono. Sicuramente lo fanno così comincio a scappare, senza agitazione perché io mi muovo in ogni spazio come loro non possono.


eppure mi ritrovano, come avessi un segnalatore addosso. Entro in un palazzo e salgo le scale, c'è una porta aperta, musica e mi ritrovo in mezzo ad una festa, una specie di club pieno di adolescenti. Entrano anche i miei inseguitori ed io vado su un terrazzo scendendo all'esterno da una grondaia in modo molto semplice. Sono ancora sulla strada e loro dietro.


Un altro palazzo, nessuno alle mie spalle: secondo piano, un appartamento a caso aperto e poi ancora fuori dalla scala antincendio e cortili, vicoli. Nessuno mi insegue più.


Non hanno trovato lo smeraldo: per il momento il loro unico obiettivo è catturarmi. Forse uccidermi.


Torno nel primo palazzo, in mezzo alla festa dei ragazzini che potrebbe essere l'ultimo posto dove cercarmi. Una ragazza mi riconosce e ricorda che ero inseguito da quegli uomini così si propone di aiutarmi.


Devo proprio avere un segnalatore addosso perché i miei nemici stanno salendo le scale. La ragazza mi fa nascondere in una stanza ma è come se sapessero sempre dove sono e due di loro entrano e mi trovano. Faccio appello alla loro umanità: possono far finta di non avermi mai visto ma uno mi risponde con un classico "c'ho famiglia" e poi i suoi compari sono dietro la porta e nelle altre stanze....non possono ignorarmi.


Sono pronto a combattere, sono l'eroe, li posso affrontare tutti


ma non ho forze, non riesco più a muovermi e mi bloccano facilmente.


C'è sempre una soluzione.... così parlo a tutti loro:


"Signori! Voi non avete trovato lo smeraldo perché l'ho trovato io


ma non lo avrete perché il sogno finisce qui ed io svanirò con la pietra...."


 


ed il sogno finisce.....


e solo io so dove ora sia la pietra.....


ma questa è un'altra storia, più complessa....


 


 smeraldo_C

venerdì 13 marzo 2009

GLI ALBERI E LE ROCCE CHE FURONO LA MIA CASA

TARZAN


 


Tra poco sarà l'alba


e vorrei non essere un uomo. Vorrei essere solo aria pensante e mescolarmi al fresco degli alberi di questo parco in collina, nel calore del mio corpo e della coperta che ho avvolta intorno a me.


La Luna è quasi piena e le sto raccontando quello che scrivo qui. Le racconto me stesso.


Vorrei poter vedere ancora il mondo dall'alto come quando la foresta era la mia casa e le bestie la mia famiglia. Come quando dormivo tra gli animali e gli alberi


ma la vita vuole rubarci il tempo e la libertà. La mia speranza è proprio combattere per riprendermi ciò che ho perso: il cielo stellato, i canti degli animali, i suoni della natura


ed il pensiero che lavora nel silenzio


il dolore che cala perché c'è meno dolore nella carezza della notte, c'è consolazione


ed il pensiero per quanto profondo trova le parti migliori, quassù in alto


trova le soluzioni ed il conforto e non cerca il dolore assoluto. Dentro me non sono quel che vedete, dentro me sono ancora il signore della Jungla.


Ma ecco il Sole, si ricomincia.