giovedì 5 giugno 2008

FOTOGRAFIE

ISTANTANEE


 


Più di un amico mi ha posto domande riguardo al mio blog pensando avesse riferimenti ad episodi della vita reale.


Altri ancora mi confessano di non riuscire sempre a capire i miei interventi, cosa vogliano dire realmente.



In verità continuo a dire (e qui faccio un altro strappo alla regola con un intervento di spiegazioni) che in questo spazio c'è sempre qualcosa che si riferisce a me, forse anche ai miei stati d'animo ma queste parole che improvvisamente appaiono sullo schermo sono libere.


Non c'è uno spazio definito, un tempo: non è un diario e nemmeno una cronaca o un insieme di riflessioni. Tutto viaggia il più possibile ad un metro da terra: può esserci la mia opinione ma l'opinione è mutevole; può esserci la mia vita ma non sempre si può capire in che modo.


Forse può esserci qualche po' di chi legge se quest'ultimo lo vede.


Pensieri e non idee, sogni e non fatti, musica e non canzoni, dialogo ma non discussioni. Il mio nome e cognome perché non c'è timore. E' una produzione e non intimità.


E' una lunga canzone mia come di tutti ed ognuno vede quel che vuol vedere


delle immagini, 


come in una canzone di De Gregori...



Le stelle sono tante, milioni di milioni,
la luce dei lampioni si confonde con la strada lucida.
Seduto o non seduto, faccio sempre la mia parte,
con l'anima in riserva e il cuore che non parte.
Però Giovanna io me la ricordo ma è un ricordo che vale dieci lire.
E non c'è niente da capire.
Mia moglie ha molti uomini,
ognuno è una scommessa perduta ogni mattina nello specchio del caffè.
Io amo le sue rughe ma lei non lo capisce,
ha un cuore da fornaio e forse mi tradisce,
però Giovanna è stata la migliore,
faceva dei giochetti da impazzire.
E non c'è niente da capire.
Se tu fossi di ghiaccio ed io fossi di neve,
che freddo amore mio, pensaci bene a far l'amore.
È giusto quel che dici ma i tuoi calci fanno male,
io non ti invidio niente,
non ho niente di speciale.
Ma se i tuoi occhi fossero ciliege io non ci troverei niente da dire.
E non c'è niente da capire.
È troppo tempo amore che noi giochiamo a scacchi,
mi dicono che stai vincendo e ridono
da matti, ma io non lo sapevo che era una partita,
posso dartela vinta e tenermi la mia vita.
Però se un giorno tornerai da queste parti,
riportami i miei occhi e il tuo fucile.
E non c'è niente da capire.


........"e non c'è niente da capire....."


 


Nessun commento:

Posta un commento