giovedì 7 gennaio 2016

L'ORA DI TORNARE A CASA - PARTE SECONDA

ALTRI RICORDI

Questo è un pensiero che ho ripescato dal mio blog per dargli un senso differente,
per modificarlo e per agganciarlo in qualche modo al mio stato d'animo di oggi 



Arrivava il momento, a casa di un amico o nel cortile dei palazzoni della mia prima infanzia, in cui eri obbligato a interrompere i tuoi giochi per obbedire al richiamo della mamma: era l'ora di tornare. Era tardi. 

Tra i ricordi più lontani di quell'epoca c'è di sicuro questo momento e una frase precisa, che magari non pronunciavo neanche ma che si formava nella mia mente: 

"Uffa, ho appena cominciato a divertirmi".


Capitava, a quell'età, di incontrare compagni di gioco occasionali, venuti da lontano: perché in visita di altri amici o perché in vacanza per qualche giorno
e con questi nuovi compagni a volte si creava un feeling speciale e immediato: come se ci si conoscesse da sempre e come a capire, in pochi minuti, che quel nuovo amico avrebbe lasciato un' impronta magnifica di sé per sempre, in me e negli altri compagni di gioco quotidiani

E quando il mio nuovo amico o amica (perché adesso è un'amica, quella che ho in mente) doveva tornare a casa o ripartire, io ero triste ma anche sicuro che sarebbe tornata


E allora , quando ero molto piccolo, dicevo: 

"Domani torni, vero?"

E lei rispondeva: 

"Certo! Domani continuiamo...."

Il giorno dopo lei non c'era e allora mi consolavo pensando che l'avrei incontrata ancora: da qualche parte nel mondo, un mese dopo, un anno dopo, dieci anni dopo.

"Torni, vero?"

E così, quella bambina grande che, quando neanche sapeva chi fossi, mi mise in mano la sua valigia da tenere nella mia auto, perché nella sua non ci stava; 
quella sconosciuta vicino a me al ristorante che scherzava e mi parlava come un amico di lunga data; quella bambina che una sera giocò con me a fare mia moglie e quella bambina con cui tutti noi giocavano a fare gli attori 
e ancora quella bimba che ha condiviso qualche volta il vino con noi e che raccontava tante favole buffe

quella bambina che ci faceva ridere tutti ora deve andare, deve tornare a casa e sembra sempre troppo presto quando chi gioca con noi deve tornare a casa.

"Uffa, proprio ora che cominciavo a divertirmi"

"Domani torni, vero?"

E ora che sono mesi che non ti vedo e che pensavo tornassi presto

vorrei solo dire:

"Domani torni, vero?"