giovedì 30 giugno 2016

UNA PICCOLA PIUMA



OGNI VOLTA


Giocavo con una piccola piuma, sdraiato sul pavimento
Soffiando da sotto per sollevarla più in alto, per poi osservarla ricadere lentissima 
sopra di me

Ma prima che potesse terminare sul mio naso soffiavo ancora, soffiavo tutte le volte

Un gioco facile
Che termina quando smetti di soffiare.


A LITTLE FEATHER

I was playing with a little feather, lying on the floor, blowing from below to lift it up more and more, and then watching it falling
So slowly
Over me. 

But, Just before it could Fall on my nose, I blew up again, every time.

A Simple game, that ends when you stop blowing



giovedì 26 maggio 2016

AGAINST WOMEN (JUST for ONCE IN MY LIFE)

QUELLO CHE GLI UOMINI NON DICONO (QUASI MAI)



Chi mi conosce sa bene quanto io non sia un amante delle serate esclusive tra soli maschi.

in ogni situazione, una oppure molte presenze femminili, rendono le serate più vivaci e gli argomenti di discussione sono spesso più interessanti e numerosi dei 3 o 4 che in genere offriamo noi ometti quando rimaniamo tra noi.

Ma che sollievo, che piacevole sensazione quando, nel mezzo di una normale discussione, qualcuno dice:

"...io sono nato a inizio novembre..."

e a questa affermazione, in una tavolata di undici uomini, nessuno - proprio nessuno - pensa minimamente di chiedere:
"Quindi sei uno scorpione ? "



Anyone who knows also knows how much I prefer to spend my time, my holidays or my evenings with promiscuous companies or even with female only rather than only with male. Anyone who knows me also knows that, generalizing to the maximum, I care much more highly womankind than the gender to which I belong . I have very good friends of my same sex to whom I am very fond of and I often spend excellent evenings alone with them but actually remains that, one or many female presences, make the evenings more interesting and with much more various discussions compared to the low number of subjects which generally "we" can offer when we remain among us . But what a relief, what a pleasant feeling when, in the middle of a normal discussion, someone says : " ... I was born in early November ... " and to this statement , in a table of eleven men , nobody thinks the least of asking " So you're a scorpion ?


NOTA: Ebbene sì, è un post relativamente sessista per me che, normalmente, sono decisamente l'opposto del maschilista retrogrado. Ma, statisticamente, è una realtà che gli oroscopi siano una odiosa tradizione che interessa principalmente il mondo femminile. I pochi uomini che fingono interesse per l'astrologia lo fanno per avere argomenti di discussione che fanno molto spesso breccia con l'altro sesso. Ovviamente è un'opinione contestabile.






venerdì 20 maggio 2016

LA CASA D'INVERNO

LA CASA D'INVERNO



Decisi di non uscire di casa: fuori dalla finestra stava nevicando forte e le strade erano impraticabili

Ma era certo un inganno: la nostra casa non aveva finestre.
 

Allora mi avvicinai alla porta e abbassai la maniglia per uscire: 
era chiusa dall'interno



I decided to not to go out of home: outside the window it was snowing strong and the roads were impassable

But it was certainly a deceit: our home has got no windows

Then I get close to the door and I lower the handle to exit:
it was locked from inside

 

Escher M. C. 

giovedì 19 maggio 2016

QUASI POESIA

IL CIELO TERSO


Per prime, al mattino presto, giunsero le nubi a velare un poco il Sole.
 

Per secondo arrivò un forte vento a spazzarle tutte, a mostrare il profilo delle colline
 

E il cielo terso



lunedì 25 aprile 2016

ARMENIAN GENOCIDE

ILS SONT TOMBÉS


24 Aprile, 
proprio il giorno precedente il ricordo della Liberazione Italiana dall'Occupazione Nazista, si ricorda una delle vicende più drammatiche del XX Secolo (che in quanto a drammi si è fatto mancare ben poco) : Il Genocidio Armeno da parte dell'Impero Ottomano.
Circa un anno di deportazioni ed eliminazioni con un numero indefinito di testimonianze e prove che fanno arrivare il numero dei morti "programmati" a una cifra vicina al milione e mezzo.
La Turchia, ancor oggi, non riconosce tale evento: lo ha minimizzato come una serie di casi isolati anche di fronte alle evidenze, fino al punto di ricorrere in molti casi a fenomeni simili al Negazionismo.
Le altre Nazioni, l'Europa a volte hanno ricordato, evidenziato ma altre volte hanno avuto paura di offendere il popolo turco, di urtare la suscettibilità dell'alleato. Come se nascondere i fatti volesse dire cancellare i morti.
In Turchia parlare di "genocidio Armeno" è un reato punibile con la reclusione da sei mesi a due anni.

Ma il sangue non si può negare, non si può nascondere, come il Cuore Rivelatore di Allan Poe batterà nelle nostre teste e nelle nostre coscienze per tutti gli stermini, per tutti i Genocidi e per chiunque, anziché combattere sul campo le sue inutili Guerre, ha preferito in ogni parte del mondo ammazzare donne, bambini e innocenti per eliminare interi popoli 

April 24, just the day before the memory of the Italian Liberation from Nazist Occupation, Armenians remember one of the most dramatic events in the Twentieth century : The Armenian Genocide by the Ottoman Empire. About a year of deportations and removals with an indefinite number of testimonials and evidences they do get the number of "programmed" deads close to a million and a half.Turkey, to this day, does not recognize this event: it downplayed as a series of isolated cases even in the face of evidence just like an "Holocaust denial".Other nations, Europe sometimes have remembered, but other times highlighted they were afraid to offend the turkish people, bumping the ally susceptibility. Just as if to hide the facts meant to delete the dead.In Turkey, to talk about "Armenian genocide" is a crime punishable by imprisonment from six months to two years. But the blood can not be denied: you cannot hide, like"The Tell-Tale Heart" by Allan Poe will beat in our heads and in our consciousness for all the exterminations, genocides and for everyone who, rather than fighting on the ground his useless war, preferred to kill women, children and innocents to eliminate a whole People. 

A raccontarlo, lascio che sia uno dei miei cantanti e autori preferiti: 
Charles Aznavour




 Ils Sont Tombés sans trop savoir pourquoi 
Hommes, femmes et enfants qui ne voulaient que vivre . 
Avec des gestes lourds comme des hommes livres
Mutilés, massacrés les yeux ouverts de effroi 

Ils Sont Tombés en invoquant leur Dieu Au seuil de leur église ou le pas de leur porte  
En troupeaux de désert titubant en cohorte Terrassés par la soif, la faim, le fer, le feu

Nul ne éleva la voix dans un monde euphorique
Tandis que croupissait un peuple dans son sang
Le Europe découvrait le jazz et sa musique Les plaintes de trompettes couvraient les cris d'enfants       Ils Sont Tombés pudiquement sans bruit
Par milliers, par millions, sans que le monde bouge Devenant un instant minuscules fleurs rouges    Recouverts par un vent de sable et puis d'oubli

Ils Sont Tombés les yeux plein de soleil Comme un oiseau qu'en vol une balle fracasse
Pour mourir ne importe où et sans laisser de traces Ignorés, oubliés dans leur dernier sommeil
Ils Sont Tombés en croyant ingénus Que leurs enfants pourraient continuer leur enfance
Que un jour ils fouleraient des terres de espérance

Dans des pays ouverts de hommes aux mains tendues
Moi je suis de ce peuple qui dort sans sépulture Que a choisi de mourir sans abdiquer sa foi
Qui ne a jamais baissé la tête sous le injure
Qui survit malgré tout et qui ne se plaint pas
Ils Sont Tombés pour entrer dans la nuit Éternelle des temps au bout de leur courage
La mort les a frappés sans demander leur âge

Puisque ils étaient fautifs de être enfants de Arménie

giovedì 7 gennaio 2016

L'ORA DI TORNARE A CASA - PARTE SECONDA

ALTRI RICORDI

Questo è un pensiero che ho ripescato dal mio blog per dargli un senso differente,
per modificarlo e per agganciarlo in qualche modo al mio stato d'animo di oggi 



Arrivava il momento, a casa di un amico o nel cortile dei palazzoni della mia prima infanzia, in cui eri obbligato a interrompere i tuoi giochi per obbedire al richiamo della mamma: era l'ora di tornare. Era tardi. 

Tra i ricordi più lontani di quell'epoca c'è di sicuro questo momento e una frase precisa, che magari non pronunciavo neanche ma che si formava nella mia mente: 

"Uffa, ho appena cominciato a divertirmi".


Capitava, a quell'età, di incontrare compagni di gioco occasionali, venuti da lontano: perché in visita di altri amici o perché in vacanza per qualche giorno
e con questi nuovi compagni a volte si creava un feeling speciale e immediato: come se ci si conoscesse da sempre e come a capire, in pochi minuti, che quel nuovo amico avrebbe lasciato un' impronta magnifica di sé per sempre, in me e negli altri compagni di gioco quotidiani

E quando il mio nuovo amico o amica (perché adesso è un'amica, quella che ho in mente) doveva tornare a casa o ripartire, io ero triste ma anche sicuro che sarebbe tornata


E allora , quando ero molto piccolo, dicevo: 

"Domani torni, vero?"

E lei rispondeva: 

"Certo! Domani continuiamo...."

Il giorno dopo lei non c'era e allora mi consolavo pensando che l'avrei incontrata ancora: da qualche parte nel mondo, un mese dopo, un anno dopo, dieci anni dopo.

"Torni, vero?"

E così, quella bambina grande che, quando neanche sapeva chi fossi, mi mise in mano la sua valigia da tenere nella mia auto, perché nella sua non ci stava; 
quella sconosciuta vicino a me al ristorante che scherzava e mi parlava come un amico di lunga data; quella bambina che una sera giocò con me a fare mia moglie e quella bambina con cui tutti noi giocavano a fare gli attori 
e ancora quella bimba che ha condiviso qualche volta il vino con noi e che raccontava tante favole buffe

quella bambina che ci faceva ridere tutti ora deve andare, deve tornare a casa e sembra sempre troppo presto quando chi gioca con noi deve tornare a casa.

"Uffa, proprio ora che cominciavo a divertirmi"

"Domani torni, vero?"

E ora che sono mesi che non ti vedo e che pensavo tornassi presto

vorrei solo dire:

"Domani torni, vero?"