giovedì 14 marzo 2013

TALKIN' IN THE RAIN

TACI. PIOVE

Anche oggi piove. Io sono metereopatico, davvero: il cattivo tempo incide inevitabilmente sul mio umore e non si chiama cattivo tempo per niente.

E poi il traffico aumenta, il tergicristallo non funziona bene, le scarpe si bagnano e la giacca pure. Fa più freddo: non vado a correre, non vado in bicicletta non vado in generale.
 
Ai tempi dei miei genitori e forse anche dei miei nonni
ovvero di quelle generazioni che hanno conosciuto la loro gioventù più o meno tra gli anni 50 60 e 70, 

al cadere delle prima gocce qualcuno cominciava a dire "Piove su le tamerici salmastre ed arse...piove sui nostri volti silvani" e così proseguendo con quello che ricordavano.
L'alternativa era Modugno e il "...ma piove piove sul nostro amooor..." magari accompagnato da un accenno di canto, imitando ironicamente l'originale.


"Piove, governo ladro" era l'ultima alternativa, quella più vicina alle male parole che oggi accompagnano ogni fortunale. 
La poesia però è scomparsa, la musica pure. La meteorologia ha perso il suo fascino umano e contadino e si è legata più a problemi quotidiani o a questioni meramente scientifiche.

Riproviamo? Voglio riprovare anche io che non sopporto l'acqua sulla testa e non sopporto gli ombrelli e amo i mesi estivi e le temperature più elevate dei mesi più aridi.

Voglio ricordare le mie notti sotto la pioggia, senza paura di bagnarmi. Il sorriso di Gene Kelly abbracciato a un lampione. Voglio pensare alle mie piante che presto cresceranno e al loro desiderio di acqua e voglio ricordare i baci all'aperto, senza paura, mentre l'acqua scioglieva il trucco sugli occhi. Voglio ricordare il suono delle gocce tra i rami, i capelli e le foglie nella poesia di D'annunzio:



LA PIOGGIA NEL PINETO



  Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.




giovedì 7 marzo 2013

Подмосковные вечера

LE NOTTI DI MOSCA


In ogni città il ricordo di un bacio e di un viso bagnato. 
Le reazioni inspiegabili e gli occhi spalancati, le mani sigillate e le guance morbide quasi come i riccioli biondi. Tra i campanili e i palazzi, un ragazzo e una ragazza sentono solo i loro passi e in questa storia lunga una vita ci sono stati tanti personaggi ma in ogni scena ero presente io: sempre uguale dentro e fuori.
Eppure sento ancora tutte quelle mani nella mia, come se fossero solo due ma ognuna ha un volto e un'anima speciale. Ognuna è una città meravigliosa, una lingua incomprensibile, un bacio su un ponte, un ultimo abbraccio di lacrime per la paura di non toccarsi mai più.

C'è una piazza che fa parte della mia vita ma che le mie notti non hanno mai calpestato. C'è un parco e un ponte che ho attraversato solo dentro me. Una notte che è sempre stata in me e che non ho vissuto realmente.



Подмосковные вечера

Не слышны в саду даже шорохи.
Все здесь замерло до утра.
Если б знали вы, как мне дороги
Подмосковные вечера.

Речка движется и не движется,
Вся из лунного серебра.
Песня слышится и не слышится
В эти тихие вечера.

Что ж,ты, милая, смотришь искоса,
Низко голову наклоня?
Трудно высказать и не высказать
Все, что на сердце у меня.

А рассвет уже все заметнее.
Так, пожалуйста, будь добра,
Не забудь и ты эти летние
Подмосковные вечера.

Не слышны в саду даже шорохи.
Все здесь замерло до утра.
Если б знали вы, как мне дороги
Подмосковные вечера.



Moscow Suburban Nights

No rustling’s heard in the garden deep,
Till the dawn everything’s so quiet,
If you only knew how dear to me,
All these Moscow Suburban Nights.

Waters flowing or not flowing,
Made of lunar silver, the river runs,
There is sound of song, or there is no sound,
In the quiet nights all are at once.

Why, o darling mine, shy and quick is your glance?
Bowing low your head, you look apart?
So hard for me not tell at once,
Or to express everything in my heart.

And the morning yet is getting close an’ now,
And, my darling, please, be so kind,
Ever not forget all these summer nights,
Those suburban Moscow Nights.
No rustling’s heard in the garden deep,
Till the dawn everything’s so quiet,
If you only knew how dear to me,
All these Moscow suburban Nights.


NOTTI DI MOSCA

Non sento alcun fruscio in fondo al giardino,
Fino all'alba tutto è così tranquillo,
Se solo tu sapessi mia cara, come
sono tutte queste notti nella Periferia di Mosca.

Le acque che scorrono e non scorrono,
fatte di argento lunare, i percorsi fluviali,
C'è il suono della musica, o non vi è alcun suono,
Nelle notti tranquille c'è tutto insieme.

Perché, tesoro mio. è così timido e schivo
 il tuo sguardo?
Chinando in basso la testa, guardi altrove?
E' così difficile per me non dirti subito,
O esprimere tutto quello che ho nel mio cuore.

Il giorno si sta avvicinando ora
E mia cara, ti prego, sii così gentile
Da non dimenticare tutte queste notti d'estate,
Quelle notti della periferia di Mosca.

Non sento alcun fruscio in fondo al giardino,
Fino all'alba tutto è così tranquillo,
Se solo tu sapessi mia cara, come
sono tutte queste notti nella Periferia di Mosca.

thanks to Cristina N.