DIECIMILA MARAVEDI' DI JURO
Rodrigo era sempre stato fiducioso, addirittura certo di raggiungere le Indie e persino nei giorni più duri: lontani da casa in una direzione che nessun marinaio aveva mai intrapreso. Né Africa né Spagna e né Sud né Est ma
Ovest
Ora rimanevano pochi dubbi che la meta fosse vicina: tronchi nel mare, forse addittura lavorati da mani umane; la luce in lontananza avvistata dal Capitano per un attimo.
Era questione di ore, forse minuti o meglio era una questione di Diecimila Maravedì: la fortuna promessa addirittura da Re Ferdinando in persona per chi avesse visto per primo le Indie o qualunque altra stramaledetta terra laggiù.
Con Diecimila Maravedì la sua famiglia si sarebbe sistemata per sempre. Non che Rodrigo avesse mai conosciuto la miseria perché era nato in un discreto benessere ma i problemi negli ultimi anni erano stati tanti: la fortuna aveva voltato faccia ai commerci di suo padre e Juan Rodriguez, questo il suo vero nome da convertito, faceva affidamento su questo viaggio per tornare vincitore a casa.
Convertito, sì, perché Juan Rodriguez de Bermejo (che tutti conoscevano come Rodrigo di Triana) era musulmano e per salire sulle cattolicissime Caravelle donate da Sua Maestà Isabella fu costretto al Cristianesimo con un rapido battesimo. In fondo a lui importava assai poco che Dio si trovasse A Roma o altrove o che avesse avuto un figlio in giro per la Terra Santa 1500 anni prima: era un uomo di mare e bastava che Dio o Allah tenessero a galla la nave e gli regalassero quei maledetti soldi promessi dal Re (e mettiamoci anche la giacca di seta aggiunta da Colombo all'ultimo momento come ricompensa aggiuntiva).
Rodrigo era certo il predestinato: dalla coffa della Pinta dove non si era addormentato neppure un secondo, alle due di notte di quel 12 ottobre fu certo di non avere abbagli.
"TERRA!"
Rodrigo gridò la sua scoperta come se fosse già ricco, con l'immagine del Re che consegnava il denaro tra cerimonie e sigilli.
Un' immagine, appunto.
Indigeni nudi e senza civiltà, qualche frutto nuovo e niente stoffe, semmai cotone filato che regalavano in cambio di pietruzze e gingilli. Niente di così interessante se non pappagalli molto colorati e animali.
Al ritorno in Spagna pochi soldi, porte chiuse e niente promesse mantenute. Niente Diecimila Maravedì, niente onori, niente feste.
Pochi soldi, porte chiuse, niente promesse mantenute.
"Al Diavolo Colombo, al Diavolo Ferdinando e pure Isabella!
Al Diavolo la Pinta e le Indie!"
Ora Rodrigo, dopo tanti anni da quell'avventura, racconta ai figli e agli amici a Siviglia di quando a 23 anni vide per primo "il Nuovo Mondo" e nessuno adesso sembra credergli anche se sanno come sia stato un importante membro di quella famosa spedizione di 40 anni prima.
Ha odiato Cristoforo Colombo e quel viaggio per tutta la vita. Le sue speranze di ragazzo e i suoi sogni di gloria infranti lo hanno accompagnato eppure, dopo tanto tempo, tra i palazzi e le strade di Siviglia porta ancora con orgoglio i suoi ricordi, sente ancora quei momenti come una sua presenza nella storia
e indossa ancora quella vecchia e cara giubba di seta dell'Ammiraglio.
