mercoledì 30 dicembre 2009

BUON 2010

PRIMO GENNAIO




Il terzo bicchiere di spumante probabilmente era troppo

troppo per chi già aveva ecceduto a cena tra bianco e rosso.

"BUON 2010!"

Riuscii ugualmente a ballare fino a tardi: non mi sentivo male e neppure così intontito, almeno fino all'ultimo bicchiere. Il terzo bicchiere di spumante, appunto.
Pensai a Cristina, la pensai ad un'altra festa, la pensai con un altro uomo ed il dolore per un attimo mi fece dimenticare che l'anno era già finito e che un colpo di spugna avrebbe cancellato tutto: ero lì per quello, per non pensarci. Il dolore non esiste, Cristina uguale passato, Paolo uguale futuro. Pensa a te stesso, pensa a te stesso, riparti dalla nuova vita, ricostruisci i pezzi mancanti, dai valore al tuo lavoro, alle tue passioni.
Pensa a te stesso, pensa a te stesso.

Il dolore si rinascose nel fegato, sempre presente ma più lieve, in pausa ed in agguato al tempo stesso ma riuscii a dominarlo ridendo forte e pronunciando il suo nome nella mia mente. "AH AH! E' stata une bella parentesi della mia vita! FI-NI-TA. Cristina uguale passato, Paolo uguale futuro"

Potevo continuare a ballare.
 
"BUON 2010 Elisa! BUON 2010 Mary! BUON 2010 Veronica!"

C'erano così tante ragazze lì ed io avevo speso un anno della mia vita con quella sbagliata. Alcune di quelle che stavo abbracciando in quei momenti avevano anche cercato qualche approccio con me che invece vedevo solo Lei, sempre Lei accidenti!

"BUON 2010!"  Era finito questo schifo di 2009, finito grazie a Dio!

1 gennaio 2010 a casa mia, la festa a casa mia che avevo pensato molto tempo prima. Che avevamo pensato in due.

Lasciamo perdere.

Non stavo più bene. Pensai di adagiarmi un momento in camera da letto, cinque minuti per riprendermi.
Mi addormentai in diagonale, con la testa dalla parte dei piedi che invece penzolavano a pochi centimentri dal cuscino.



Al mio risveglio era già pieno giorno. Silenzio assoluto. Solo il transito di un'automobile a pochi metri dalla mia finestra a piano terra.
Richiudo gli occhi per riaprirli pochi secondi dopo.
Non c'è nessuno.

"Che figura! Non saranno riusciti a svegliarmi e saranno andati via senza salutare."

La mia camera era come l'avevo lasciata la sera prima ma io avevo dormito sotto le lenzuola,con il cuscino normalmente sotto la testa. Mi avevano persino sistemato nel letto.
Qualcuno aveva spostato alcuni oggetti nella stanza: una valigia in alto, il tappeto.
La foto di Cristina era sparita e non ricordavo di averla tolta: pensavo che nessuno dovesse entrare in camera mia per cui non avevo avuto il coraggio di toglierla, non ancora anche se non volevo lasciare immaginare che pensassi ancora a lei.

Feci pochi passi fuori dalla stanza e mi fermai come in un incubo. Qualcuno aveva bevuto quanto me e si era divertito un po' ovunque a spostare oggetti, togliere quadri.
Altri passi. In cucina.
Tutto era pulito. Forse Silvia, Betty mentre dormivo avevano messo a posto.
Tutto in ordine. Cominciai a guardare nei cassetti, nei pensili. Non solo era tutto a posto e pulito ma anche nel modo in cui lo avrei fatto io. Forse non ricordavo, forse sono sonnambulo.
Il frigo. "Mio Dio" dentro c'erano altre cose, altro cibo che non avevo comprato io. Ricordavo benissimo di aver finito il burro ed ora ne trovavo più di mezo panetto. Tutto era diverso. Cosa diavolo era successo?
Forse era già pomeriggio anche se non sembrava dalla luce. Guardai la sveglia: 10.45 del mattino. Controllai l'orologio nello studio: 10:46
Pensai addirittura fosse già il 2 gennaio e qualcuno avesse mangiato in casa mia vegliandomi. Che assurdità! mi avrebbero portato in ospedale! O forse c'ero già stato? Forse non era niente di grave ed ero stato dimesso e qualcuno aspettava il mio risveglio da un momento all'altro.
Ma non c'era nessuno.
Controllai in giardino.
Nessuno.
Controllai la sveglia
primo gennaio, 2 gradi centigradi.

"BUON 2010!" pensai. Cominciamo bene. "Buon 2010....."
Osservai un attimo il calendario in cucina lasciandomi cadere sul divano ad angolo: uno dei tre mutui che stavo ancora pagando per un capriccio di Cristina.
Anche il calendario non era lo stesso: non si erano accorti che avevo già  appeso il calendario nuovo della Banca?
"Che stupidaggine" pensai guardando il numero più grande a 4 cifre
Mi avvicinai alzandomi in piedi per poter vedere bene.
Presi in mano il calendario sganciandolo dall parete e finalmente i miei occhi si spalancarono.

Corsi in camera da letto per cercare l'orologio da polso, spinsi un pulsante e il cuore mi saltò in gola.

era di certo un incubo.

Accesi la radio, girai tutte le stazioni cercando la voce di qualcuno.



"......Come avete passato l'ultimo dell'anno? Avete bevuto eh?......"
Questa frase accompagnata in sottofondo dalle note di una canzone sconosciuta attirò la mia attenzione

".....beh amici all'ascolto...per chi è già cosciente.....per chi è riuscito ad alzarsi prima di mezzogiorno..... noi siamo sempre qui a tenervi compagnia

in questo

primo

gennaio

2011





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lunedì 7 dicembre 2009

DI RAME E DI ACCIAIO

LA PENTOLA




Una pentola mi sembrò troppo larga, un'altra stretta.

Quella fonda certo no e nemmeno la casseruola.
Quella che preferii non potevo permettermela.
Provai a contrattare sul prezzo ma non ottenni che uno sguardo di commiserazione e tornai a casa pensando che in fondo mi piacciono i cibi freddi. 

 
In realtà nella mia mente si fissò per giorni e giorni l'immagine ed il profumo di una speziatissima pasta e fagioli

pentole-pots-Alessi