lunedì 10 agosto 2009

DI LEGGENDE METROPOLITANE

RIPESCANDO NELLA STORIA


 


Dagli anni 90 fino al principio di questo secolo, quelle che ora chiamiamo "Leggende metropolitane" erano diventate una moda tanto che, nonostante molti ancora le subissero con incredibile ingenuità, altrettanti si vantavano di conoscerne diverse o di saperle individuare e chiamare per nome.


La popolarità del genere è rintracciabile addirittura in libri e film come il semi conosciuto "Urban legend". Anche in Italia l'argomento è stato più volte sfiorato in discussioni e canzoni come "Coccodrilli" di Bersani ma ancor più "Mio Cuggino" degli Elio e le storie tese" che individuarono nel titolo quello che era proprio l'elemento trainante delle leggende metropolitane italiane ovvero la necessità di confutarle indicando spesso come protagonista un parente. Una piccola menzogna necessaria per condividere un fatto incredibile senza essere tacciati di creduloneria.


A dire il vero il peggio come sempre vive in televisione dove Voyager si occupa tranquillamente di alcune di queste storie analizzandole con metodi pseudo scientifici come se potessero aver qualche fondo di verità (un esempio sono i complotti mondiali ed i terribili segreti riguardo le scie "strane" di alcuni aerei da caccia).


Internet sembrava aiutarci a smascherare tutto e ridere di queste cose. Invece milioni di persone ogni giorno partecipano a catene di Sant'Antonio che risolvono i problemi dell'umanità, a collezioni di nomi e cognomi che girano di indirizzo in indirizzo fino a ritornare magicamente piene di nomi e cognomi da una benemerita associazione che le spiattellerà sul tavolo dell'Ayatollah per indurlo ad abdicare e lasciare spazio alla democrazia. Per non dire di come, attraverso mail senza data riusciamo a trovare un rene o un gruppo sanguigno raro molto prima dei sistemi ospedalieri e delle banche dati collegate in tutta Europa.


Ora vorrei proporre qui una delle mie consuete "classifiche" riguardo questo genere ma vorrei analizzare qualcosa di meno consueto ovvero le "radici". Gli antenati di questo genere.


CLASSIFICA DEGLI ANTENATI DELLA LEGGENDA METROPOLITANA


1) Elvis non è morto ma vive in Australia con barba ed occhiali scuri.


2) Anche Hitler non è morto ma si è nascosto bene  (purtroppo questa leggenda è reale per molti dei suoi più grandi estimatori ed attuatori di nefandezze, nascosti per decenni dai governi Sudamericani)


3) Le storie di fantasmi. Non è solo superstizione. Laddove non c'è una visione diretta e quindi una probabile suggestione spesso si utilizzavano inventate testimonianze di cugini ed amici per accertare la presenza di misteri in alcuni luoghi. A volte era puro svago, in altre si trattava di tenere persone lontane da certi posti ottenendo spesso l'effetto opposto.


4) Sesso nella pre adolescenza. In qualunque generazione alle scuole medie, sapendo pochissimo sull'argomento arrivava spesso qualcuno con notizie ed informazioni assurde o episodi falsamente allarmanti (farlo da soli provoca cecità è solo il minimo esempio...)

5)


continua....