lunedì 29 giugno 2009

DELLA CORSA

L'UOMO CHE CORRE


 


Un uomo che corre, che corre così veloce come io so fare


è un uomo che fugge


oppure che insegue.


Chi lo osserva così seminudo dalla sua automobile non sa se compatirlo o comprendere il significato della sua corsa. Alla fine, però, lo deride tra sé perché la fatica non ha senso se non produce denaro.


Ma la corsa ha un grande senso: si fugge o si insegue. Chi fugge cerca qualcosa di meglio, una parte migliore di sé che non è quella che vedi il resto della giornata ma che dovrebbe invece vedersi. La faccia "bella", la forza pura. Chi fugge ha una realtà dietro, una parte di sé che odia.


Chi insegue cerca un sogno più grande, un obiettivo che può essere lo stesso di chi fugge


ed è proprio questo il punto:


che differenza c'è tra chi fugge e chi insegue?


 


Ma la risposta è semplice: chi fugge da qualcosa inizialmente ha più motivazioni, ha bisogno di correre per salvarsi.


Chi insegue qualcosa di grande, però, non si fermerà tanto presto.....


Ora più che mai ho bisogno di correre, tanto e veloce....


 


io sono quello che fugge


e che insegue


per ora fuggo perché mi inseguono e non ho abbastanza forza


ma quando avrò recuperato energia mi fermerò all'improvviso, voltandomi verso i miei inseguitori


ed allora dovranno cominciare a scappare loro.

martedì 23 giugno 2009

DI COSE BELLE.....

IL MONDO SCOMPARSO


 


Se tu fossi qui sarei felice come sono ogni volta che ci sei


ma in fondo sono colmo di bellezza per quel poco che ti vedo.


giovedì 18 giugno 2009

LA RAGIONE ED IL TORTO

LUPUS ET AGNUS


 




Ad rivum eundem lupus et agnus venerant,
siti compulsi. Superior stabat lupus,
longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
latro incitatus iurgii causam intulit;
'Cur' inquit 'turbulentam fecisti mihi
aquam bibenti?' Laniger contra timens
'Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liquor'.
Repulsus ille veritatis viribus
'Ante hos sex menses male' ait 'dixisti mihi'.
Respondit agnus 'Equidem natus non eram'.
'Pater hercle tuus' ille inquit 'male dixit mihi';
atque ita correptum lacerat iniusta nece.

Haec propter illos scripta est homines fabula
qui fictis causis innocentes opprimunt.




 

 





IL LUPO E L'AGNELLO

 
Un lupo e un agnello pervennero allo stesso ruscello
spinti dalla sete; più in alto stava il lupo
e molto più in basso l'agnello. Allora il malvagio,
spinto dalla gola insaziabile, cercò un pretesto di litigio.
"Perché" disse "rendi torbida l'acqua
che sto bevendo?" E l'agnello tremante:
"Ma scusa, come posso fare ciò per cui ti lamenti, lupo?
Il liquido scorre da te verso i miei sorsi".
Respinto il lupo dalla forza della verità:
"Sei mesi fa, disse, tu hai sparlato di me".
L'agnello rispose: "Di certo non ero nato".
"Per Ercole! Tuo padre, disse quello, ha sparlato di me".
E così, afferratolo, lo sbrana con una morte ingiusta.

Questa favola è stata scritta per quegli uomini
che opprimono gli innocenti con falsi pretesti.

 


 

 

 



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