martedì 27 maggio 2008

DI RATTI E DI ALTRO

Non amo utilizzare questo blog come diario personale né amo rendere pubblici testi in versi scritti da me.

Stanotte però mi ha svegliato un topolino (io abito a piano terra, in una casetta in mezzo ai campi e prima o poi poteva capitare).

Così ho modificato il testo di una canzone che avevo scritto un anno fa. Mi piaceva il ritmo ma il testo era di una banalità tale da azzerare quasi tutto l'impulso che mi aveva mosso a comporla

e mentre correvo per le colline, alle sei di mattina, il fuoco è diventato un topo....













UN TOPO



C’è un topo

C’è un topo in casa mia

Un topo

Un topo che a poco a poco

La mia dispensa occuperà.



Dispongo

Il veleno accanto alle porte

Per provocarne la morte

Per non vederlo mai più



Ma sento

Il veleno nella tazzina

Bevendo il latte che prima

Sembrava  solo caffé



E scappo

E fuggo via da quel topo

Sebbene sappia che dopo

Quel topo mi raggiungerà





Mi morde credo m’ abbia di già morso

Posto che - l’anno scorso ero stato morso di già

Con questo non vuol dir ch’ io sia vaccinato

Dato che nessuno ha mai conosciuto

Un rimedio al morso del

Topo.



………….



E tiro, trascino un’altra catena

Saltando spesso la cena

(a)scoltando musica jazz…..






Ed io penso che si possa parlare d'amore senza essere innamorati, penso che per scrivere d'amore a volte sia sufficiente un ricordo intenso o il pensiero di un futuro.

Il volto di una bella fanciulla dal cuore gentile, una voce nuova che ti culla solo con il suo timbro, il suono possono creare in un attimo pensieri che imitano, ricordano o davvero riproducono le emozioni più vere e profonde



per fuggire un attimo dal Pianeta sbagliato su cui sei atterrato per un guasto alla navicella

perché l'amore è dentro: come gioia, paura, dolore o serenità. E' dentro anche quando non ha possibilità di esprimersi concretamente.




martedì 20 maggio 2008

PERRY COMO!

KILLING ME SOFTLY



Vi capita di ascoltare ancora tante volte, alla radio, questo brano?

A me spesso ma per tanti anni l'ho ascoltato distrattamente, come purtroppo a volte si ascoltano le canzoni in lingua italiana ed ancor di più quelle in lingua straniera, quindi con poca emozione e senza comprendere tutto il testo ma cogliendone un'unica immagine, magari un po' "stinta".

Poi mi ritrovo a doverla studiare per interpretarla in una serata, di fronte ad un pubblico o più semplicemente perché voglio "cantarla" a casa mia: cantarla nel senso più pieno del termine

ed allora averla in testa non basta.

E' necessario comprendere molte più cose per cantare una canzone. Più che capire cosa voglia dire l'autore (non è sempre possibile leggere il cuore di un'altra persona) è necessario leggerla per frase, nota per nota e farla propria. Una volta che tutta la canzone ha raggiunto la nostra anima e le abbiamo dato un senso complessivo, sia essa allegra o triste, spensierata o profonda,

allora possiamo cantarla conferendole un tono, un significato nostro. Interpetarla insomma.



Killing Me Softly

Fox/Gimbel, based on a poem by Lori Lieberman




I heard he sang a good song
I heard he had a style
And so I came to see him
To listen for a while
And there he was, this young boy
A stranger to my eyes

Strumming my pain with his fingers
Singing my life with his words
Killing me softly with his song
Killing me softly with his song
Telling my whole life with his words
Killing me softly with his song

I felt all flushed with fever
Embarrassed by the crowd
I felt he found my letters
And read each one out loud
I prayed that he would finish
But he just kept right on

Strumming my pain with his fingers
Singing my life with his words
Killing me softly with his song
Killing me softly with his song
Telling my whole life with his words
Killing me softly with his song

He sang as if it he knew me
In all my dark despair
And then he looked right through me
As if I wasn't there
But he was there, this stranger
Singing clear and strong

Strumming my pain with his fingers
Singing my life with his words
Killing me softly with his song
Killing me softly with his song
Telling my whole life with his words
Killing me softly with his song





Ci sono pochi casi nella musica leggera in cui la canzone è vera poesia. In cui i significati sono abbinati ad una vera musicalità dei versi (non musica, quella in una canzone esiste già). Lori Lieberman è una poetessa della canzone, al di là del fatto che di sue composizioni io ne conosca solo due (l'altra sarebbe la meravigliosa "Song for the Askin" cantata da Paul Simon ai tempi che furono...)

Killing me softly ebbe una discreta fortuna con un singolo di Roberta Flack nei primi anni '70 ma è stata interpretata in tante lingue e versioni. La più nota, ovviamente, quella moderna e soul dei Fugees negli anni '90 che ne ha fatto un successo planetario ma che a mio giudizio disperde il senso delle parole in un insieme di suoni troppo complesso e ricercato per quel testo così bello ed immediato.

Ma vi lascio ascoltare la versione che ritengo un capolavoro





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