Non amo utilizzare questo blog come diario personale né amo rendere pubblici testi in versi scritti da me.
Stanotte però mi ha svegliato un topolino (io abito a piano terra, in una casetta in mezzo ai campi e prima o poi poteva capitare).
Così ho modificato il testo di una canzone che avevo scritto un anno fa. Mi piaceva il ritmo ma il testo era di una banalità tale da azzerare quasi tutto l'impulso che mi aveva mosso a comporla
e mentre correvo per le colline, alle sei di mattina, il fuoco è diventato un topo....
UN TOPO
C’è un topo
C’è un topo in casa mia
Un topo
Un topo che a poco a poco
La mia dispensa occuperà.
Dispongo
Il veleno accanto alle porte
Per provocarne la morte
Per non vederlo mai più
Ma sento
Il veleno nella tazzina
Bevendo il latte che prima
Sembrava solo caffé
E scappo
E fuggo via da quel topo
Sebbene sappia che dopo
Quel topo mi raggiungerà
Mi morde credo m’ abbia di già morso
Posto che - l’anno scorso ero stato morso di già
Con questo non vuol dir ch’ io sia vaccinato
Dato che nessuno ha mai conosciuto
Un rimedio al morso del
Topo.
………….
E tiro, trascino un’altra catena
Saltando spesso la cena
(a)scoltando musica jazz…..